Onorevoli Colleghi! - La criminalità minorile - che, spesso, trova la sua fonte nel reclutamento di minori ad opera della criminalità organizzata - rappresenta ormai, nel nostro Paese, non soltanto un fenomeno visibile ma, altresì, una vera e propria emergenza sociale.
Stiamo, tuttavia, assistendo anche alla commissione di atti criminosi - spesso tanto efferati quanto episodici - da parte di minori che nulla hanno a che vedere con la criminalità organizzata, in quanto maturati in ambienti socialmente estranei a tale realtà.
In effetti, in questi ultimi anni, si sono moltiplicati i reati di cui i minori si sono resi protagonisti attivi e la collettività, ormai profondamente scossa, chiede un deciso intervento del Parlamento volto a sanare e, ancor prima, ad arginare tale fenomeno.
Appare a questo punto inderogabile e improcrastinabile un intervento del Parlamento sul piano sociale ed educativo volto al recupero del minore, autore e, spesso, autore-vittima di episodi criminosi, attraverso la creazione di strumenti educativi e formativi in grado, da un lato, di eliminare ovvero colmare i disagi esistenziali causati dai mali sociali della nostra epoca - quali, ad esempio, l'incomunicabilità tra genitori e figli, così come l'incapacità di trasmettere ai giovani valori morali essenziali - dall'altro, di emarginare il fenomeno della criminalità organizzata.
Si ritiene, tuttavia, altrettanto indispensabile e urgente tenere conto di tale emergenza sociale sotto il profilo penalistico e processual-penalistico.
Così come si ritiene necessario procedere ad un aggiornamento della normativa penalistica e processual-penalistica alla luce della precoce maturità che, ormai, ai giorni nostri, i minori costantemente manifestano.
È proprio per queste ragioni che, con la presente proposta di legge, si intende intervenire